Il noto psicologo svizzero Carl Gustav Jung, che per primo formulò la
teoria degli archetipi, paragona la coscienza alla parte visibile di un
isola, l'inconscio individuale a quella sommersa e l'inconscio
collettivo, comune a tutti gli uomini, al mare che scorre al di sotto di
essa.
Le carte parlano,appunto, questo linguaggio universale,
utilissimo a porre in comunicazione quasi immediata la sfera della
coscienza con la zona dell' inconscio individuale e da questa col mare
sottostante,l'inconscio collettivo.
I simboli, infatti funzionano
come calamite: attraggono altri simboli e portano in superfice le idee
ancora in germe, le sensazioni, i sentimenti taciuti troppo a lungo; aiutano ad associare,a concatenare, a dialogare con se stessi, in vista di una migliore conoscenza del proprio io.
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